Porto Cesareo e il Salento
Un tour alla scoperta della natura, storia e tradizioni
Porto Cesareo è una ridente cittadina della Puglia che si affaccia sul Mar Ionio a 27 chilometri da Lecce ed è una delle più belle località turistiche del Salento.
La sua costa è alternata da spiagge rocciose e spiagge di sabbia dorata e finissima, da baie e da lagune deliziose delimitate verso l’entroterra da una rigogliosa macchia mediterranea.
Il mare di Porto Cesareo è fra i più limpidi e cristallini e presenta molte formazioni coralline, tanto che numerose sono le escursioni subacquee organizzate per i turisti.
In questa perla del Salento hanno sede l’Area Marina Protetta e la Riserva Naturale Orientata Palude del Conte e Duna Costiera.
L’antico nome di Porto Cesareo era Sasinae Portus, ovvero il Porto di Sasina e troviamo le sue prime notizie storiche grazie a Plinio nel suo libro Naturalis Historia: molti autori e Plinio stesso affermano che gli antichi abitanti di questa cittadina arrivarono a Porto Cesareo da Saseno, un’isola albanese che si trova nella baia di Valona, molto probabilmente tra il X e l’VIII secolo a.c. Porto Cesareo passò momenti bui dal 1500 al 1700 quando dopo vari trasferimenti di proprietà, cadde in uno stato di abbandono a causa della malaria e delle frequentissime invasioni.
In seguito continuarono i passaggi di proprietà fino a quando la cittadina non divenne possedimento di Mosè Muci che avvia la prima lottizzazione: nel 1900 vennero costruite le prime abitazioni intorno alla torre, sorta alla metà del cinquecento per difendersi dagli invasori. La Torre Cesarea oggi è la sede del Comando della Guardia di Finanza di Porto Cesareo.
Il Salento: tra musica, cucina e folklore
A Porto Cesareo, ma in tutto il Salento in generale, troviamo tradizioni popolari molto radicate e molto legate alla religione. La Pizzica, la danza che si balla in tutto il Salento durante le numerosissime feste popolari, ha origine dal tarantismo, un fenomeno storico-religioso, studiato da antropologi di tutto il mondo: secondo la leggenda chi viene morso dalla mitica tarantola trova sfogo solamente ballando in modo ossessivo a ritmo di tamburelli, cadendo poi in trance nel finale. In questa zona la musica popolare non è fatta solo di Pizzica, ma anche dei canti d’amore, di lavoro e di lutto e nelle famose ninne nanne.
Nel Salento le tradizioni popolari si intrecciano all’artigianato e i ferri del mestiere sono rimasti quelli di un tempo. Le principali attività che fanno parte dell’artigianato salentino sono: la lavorazione del ferro battuto, per realizzare portali di palazzi e chiese, l’arte della cartapesta, con la quale sono costruite le statue e le figure sacre che troviamo nelle chiese e i “pupi”, le statue dei presepi, la lavorazione del rame per la realizzazione di pentole e calderoni, la tessitura, la lavorazione della terracotta, per la realizzazione di vari oggetti per la casa e soprattutto per i “pupi”, la lavorazione della pietra leccese, per la decorazione di case e palazzi e per finire la lavorazione del vimini e del giunco, per realizzare borse e ceste.
La gastronomia salentina è rinomata e fa riscoprire gli antichi sapori dei piatti tipici di questa regione. Non si possono nominare tutti perchè i piatti della tradizione popolare del Salento sono tantissimi, ci limitiamo ad elencare i più conosciuti:
- Pittule: frittelline di pasta lievitata;
- Turcinieddhi: involtini di agnello, fatti con le interiora;
- Tajeddha: uno sformato di patate;
- Pupiddhi: pesciolini di piccolissime dimensioni fritti;
- Cavatelli, orecchiette e lintorci: tipiche forme di pasta fresca fatta in casa con la farina di semola.
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